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L’acufene è un disturbo caratterizzato dalla percezione di suoni come fischi, ronzii o fruscii, che non provengono da una fonte esterna. Questo fastidio può variare in intensità e durata, e colpisce milioni di persone nel mondo. Può essere temporaneo o persistente e influire sulla qualità della vita e in alcuni casi influenzare il sonno e la concentrazione.

Le cause possono essere diverse: esposizione prolungata a rumori forti, accumulo di cerume, infezioni dell’orecchio, stress, traumi o patologie come l’ipoacusia. Anche alcuni farmaci possono contribuire all’insorgenza del disturbo.

Acufene, chi è più a rischio?

L’acufene può colpire persone di tutte le età, ma è più comune tra gli adulti sopra i 50 anni, soprattutto se hanno un calo dell’udito. Anche chi lavora in ambienti rumorosi (musicisti, operai, militari) e chi soffre di stress o ansia è più vulnerabile.

Come si fa la diagnosi?

La diagnosi di acufene viene effettuata da un otorinolaringoiatra attraverso una visita specialistica, che può includere un’otoscopia per esaminare l’orecchio, un esame audiometrico per valutare l’udito e test specifici per individuare la causa del disturbo. In alcuni casi, possono essere necessari esami più approfonditi.

Se soffri di acufene, è fondamentale consultare un otorinolaringoiatra per una diagnosi accurata. Dopo un’adeguata valutazione, possono essere proposti diversi trattamenti: terapie sonore, utilizzo di apparecchi acustici, tecniche di rilassamento e percorsi personalizzati per alleviare il fastidio e migliorare la qualità della vita.