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È normale soffrire di un problema di udito con l’avanzare dell’età?

È normale, perchè con il trascorrere del tempo assistiamo ad un deterioramento di tutte le cellule dell’organismo, tra le quali anche le cellule acustiche. Gradualmente l’udito può peggiorare e una persona, ad esempio, di 80 anni non potrà sentire come un giovane ventenne. Insomma, si tratta di una sordità fisiologica.

Tuttavia esistono anche tanti casi di sordità patologica. Ci possono essere delle predisposizioni, cioè tante persone possono avere una familiarità alla sordità e riscontrare problemi uditivi già in età giovanile, che poi peggiorano con il passare degli anni. In ogni caso possiamo dire che invecchiare comporta un peggioramento della qualità uditiva.

Le cause sono molte e molto varie, dal semplice tappo di cerume alle neoplasie del nervo acustico. Nel soggetto anziano il primo campanello di allarme potrebbe essere la difficoltà nel percepire le altre persone in un ambiente affollato, rumoroso, ovvero l’impossibilità di distinguere una fonte sonora da un’altra, quindi se ci sono più suoni nello stesso ambiente possono sorgere delle difficoltà.

In genere l’anziano può avere un calo su alcuni tipi di cellule che risultano molto utili in alcune specifiche situazioni. Le persone anziane hanno spesso un’ottima conservazione delle frequenze medio basse, quelle su cui si basa generalmente la voce usata nelle conversazioni. Sentono benissimo se si ritrovano a parlare con una persona di fronte. Ma hanno un calo di quelle frequenze utili nei luoghi in cui c’è più gente che parla; qui è possibile non riuscire a distinguere una parola perché disturbata da un’altra persona che parla vicino. In questi casi, al momento, non esiste un trattamento che possa rigenerare una cellula acustica danneggiata, tuttavia la ricerca sta andando avanti anche in questo ambito.